Page 16 - MARCELLO FANTONI
P. 16

Per questo motivo, Fantoni saluta con estremo     sul rapporto con i dipendenti, le condizioni, gli orari ed
                  entusiasmo, nel 1953, l’opportunità di un primo       i metodi di lavoro fu da lui vissuto come
                                        4
                  viaggio negli Stati Uniti . Nei ricordi di Fantoni del  un’imposizione, ed il timore di non poter più operare
                  viaggio e del soggiorno in America, si svela un senso di  in estrema libertà come in passato, fu decisivo. Questo
                  meraviglia, che comincia a manifestarsi fin dalla prima  in parte a conferma che la produzione di impronta
                  tappa, New York. Le luci abbaglianti, il dinamismo, la  specificamente industriale non si confaceva agli intenti
                  ricchezza ostentata e promessa per ogni individuo     di Fantoni, che stimò assai più opportuno ritornare a
                  dotato di talento e volontà, che nell’Italia del      dirigere un laboratorio di dimensione più artigianale,
                  dopoguerra fu dato solo di intravedere, si concretizzava  con un numero ristretto di collaboratori ed una
                  qui in una visione allettante e abbondante di         maggiore libertà di movimento,quanto mai “obbligata”
                  prospettive. Perfettamente consapevole del suo valore, e  dalla sua personalità.
                  della fortuna che avrebbe potuto accumulare se fosse      Quella libertà per la quale il suo primo maestro,
                  riuscito, magari anche solo per una decina d’anni, ad  Carlo Guerrini, lo consigliava di non prendere mai la
                  avviare un’attività oltreoceano, Fantoni pensò        strada dell’insegnamento, a meno che la scuola non
                  seriamente di trasferirvisi. Ma, confessa, fu un pensiero  fosse stata sua. Conoscendo molto bene il carattere di
                  che abbandonò presto. Rinunciò a questa idea          Fantoni, sapeva che sarebbe stato per lui inconcepibile
                  principalmente per due motivi: il primo era di ordine  un lavoro che non fosse sotto il suo esclusivo controllo.
                  economico: è vero che avrebbe guadagnato molto di     Eppure Fantoni ha accettato, contravvenendo ai
                  più, ma era vero anche che il sistema fiscale vigente  consigli di Guerrini, il posto offertogli da Gastone
                  negli Stati Uniti all’epoca, gli avrebbe consumato circa  Breddo e Luciano Bausi, per il biennio 1975-76,
                  metà del suo guadagno in tasse. Il secondo motivo,    all’Accademia delle Belle Arti in San Marco. Gli fu
                  sicuramente decisivo, fu di natura sentimentale: Fantoni  offerta la cattedra di Scultura che Fantoni, considerato
                  si rese conto che abbandonare Firenze avrebbe         il prestigio dell’incarico, non si sentì di rifiutare. Ma alla
                  significato per lui perdere quella posizione privilegiata  fine del 1976, proprio per le suddette motivazioni,
                  che dà ad un artista del suo calibro la convivenza con la  lasciò l’Accademia. In più, come ammette Fantoni
                  fonte diretta della sua ispirazione. Questo lo avrebbe  stesso, la poca disciplina che gli studenti dimostravano
                  quasi certamente portato a trasformare la sua         di avere – che si andava a tradurre, per la maggior parte
                  produzione da una dimensione puramente artistica (che  di loro, in una tangibile scarsità di risultati – gli attestò
                  a Firenze aveva comunque mantenuto, nonostante le     ulteriormente la sua indisposizione all’insegnamento
                  notevoli dimensioni raggiunte dalla sua azienda) ad una  tradizionale, convincendolo a dedicarsi esclusivamente
                  più industriale. In altre parole, il suo essere artista  ad un gruppo ristretto di studenti,che poteva “educare”
                  avrebbe potuto subire pesanti limitazioni, e adottare  all’arte secondo il metodo con il quale egli stesso era
                  scelte stilistiche secondo una logica più commerciale  stato formato: la severa disciplina di mestiere delle
                  avrebbe forse compromesso la tanto ambita autonomia   antiche botteghe, impartita personalmente dal maestro
                  ed invenzione della ricerca, che ha caratterizzato il  all’allievo e basata principalmente sull’esercitazione
                  percorso artistico di Fantoni, fin dagli anni di Porta  pratica.
                  Romana. Preferì dunque abbandonare l’idea di              Nasce con questo intento nel 1970, con il
                  trasferire l’attività negli Stati Uniti, continuando però  patrocinio del Ministero della Pubblica Istruzione, la
                  quel rapporto commerciale privilegiato con gli        “Scuola Internazionale d’Arte Ceramica”, ospitata nei
                  americani, che gli ha sempre garantito un costante e  locali del nuovo laboratorio di Fantoni, sulla  Via
                  considerevole successo di vendite.                    Bolognese. Con la prospettiva di fondere uno studio
                      La fucina di Fantoni continuò ad operare, con un  personale, una fucina-laboratorio ed una adeguata sede
                  organico così consistente, fino alla metà degli anni  espositiva per le opere, Fantoni aveva infatti, alla fine
                  Sessanta. Ciò che portò alla progressiva riduzione del  degli anni Sessanta, acquistato un grande locale,
                  numero degli allievi-operai fu, confessa Fantoni,     progettato dall’architetto Leonardo Ricci e destinato
                  l’ingresso in fabbrica dei sindacati. Un serrato controllo  inizialmente ad ospitare un ristorante. Fallito l’esercizio
                                                                        dopo pochi anni, il locale fu messo all’asta, e Fantoni
                                                                        ebbe l’intuizione di capire che proprio quella struttura
                                                                        abbarbicata sulla roccia, “a centottanta gradi come un
                  4 Nel 1953 il sindaco di Firenze, Giorgio La Pira, aveva  nido di rondine”, come la descrive Antonio Paolucci,
                  commissionato a Fantoni un busto di Lucio Quinzio Cincinnato,da  immersa nel verde delle colline che guardano Fiesole,
                  donare alla città statunitense di Cincinnati, nello stato dell’Ohio.  con le sue ampie e luminose sale, sarebbe stata ideale
                  Marcello Fantoni accompagnò la sua opera negli Stati Uniti,  per ospitare lo studio di un ceramista. Qui Fantoni
                  approfittando di questa occasione per iniziare un lungo viaggio, che
                                                                        poteva   dedicarsi   all’insegnamento,  ospitando
                  lo avrebbe portato a toccare le città più importanti – e
                  commercialmente più operose – del paese.              naturalmente un numero ristretto di allievi, e condurre,






                                                                    14
   11   12   13   14   15   16   17   18   19   20   21