Page 15 - MARCELLO FANTONI
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Marcello Fantoni continuò a collaborare con il    fondamentale per la conoscenza e l’acquisto delle
                  C.T.L.N. nei giorni decisivi della battaglia per la libertà  ceramiche Fantoni: la sua gestione, in quegli anni fu
                  di Firenze, nell’estate 1944, difendendo insieme al suo  affidata, oltre alla madre di Fantoni, anche alla sorella ed
                  gruppo la postazione assegnatagli fra Piazza San Marco  alla moglie, Piccarda, che Marcello aveva sposato nel
                  e Piazza della Libertà. Rimase, per buona sorte, illeso  dicembre del 1947.
                  dalla battaglia, come illesa restò tutta la sua famiglia, e  La sempre maggiore richiesta di ceramiche da
                  Beatrice Fantoni, che aveva giurato di adottare un    parte dei compratori statunitensi, unita al successo di
                  orfano di guerra se il marito ed i figli fossero scampati  vendite della boutique di  Via della  Vigna, fecero
                  al pericolo, accolse nella propria casa un bambino di  accrescere rapidamente la produzione – e dunque
                  sette anni, al quale tutta la famiglia dette il benvenuto  l’organico – dell’azienda di Fantoni. All’inizio degli
                  con grande gioia.                                     anni Cinquanta questa contava già una cinquantina di
                      Liberata la città dalle truppe tedesche, e qui    dipendenti che modellavano ceramiche, sempre sotto
                  stabilitisi definitivamente gli eserciti alleati, l’11 agosto  l’attenta e scrupolosa supervisione del Maestro, unico
                  del 1944, preceduti dal suono della Martinella, i primi  disegnatore dei modelli e vera anima e guida dell’intera
                  amministratori eletti dal Comitato di Liberazione si  produzione. Come abbiamo già avuto modo di
                  insediarono in Palazzo Vecchio. Renato Fantoni fu     considerare, Fantoni sceglieva fra i giovani della propria
                  incaricato del ruolo di assessore, come esponente del  età, nuovi al mestiere di ceramisti, i suoi collaboratori.
                  Partito Liberale e partecipante alla Resistenza, nella  Questa scelta era dettata dalla consapevolezza che la
                  giunta comunale guidata dal primo sindaco della città  pratica di mestiere in altri laboratori avrebbe in qualche
                  liberata, l’illustre scienziato socialista Gaetano    modo ostacolato, nel lavoro degli operai, la stretta
                  Pieraccini. Iniziò quel lento e faticoso processo di  adesione ai suoi dettami disegnativi. Al contrario, la
                  ricostruzione della città che, sebbene riscattata     purezza con la quale l’apprendista si predisponeva ad
                  dall’incubo dell’occupazione nazista, si trovava adesso  imparare la tecnica della modellazione e decorazione
                  ad affrontare notevoli difficoltà di ordine pratico ed  della ceramica tale e quale Fantoni la concepiva, gli
                  amministrativo: il difficile reperimento dell’acqua, della  assicurava un risultato omogeneo e del tutto
                  legna, dei mezzi di trasporto per i generi alimentari che  rispondente alle sue scelte stilistiche.
                  i tedeschi avevano requisito.“Ma”,come ebbe a scrivere    Il lavoro alla fabbrica occupava,in quegli anni,tutta
                  qualche anno più tardi lo stesso Pieraccini  “i moti  la sua giornata, e veniva protratto molto spesso anche
                  affettivi e di attrazione tra i componenti la giunta, la  dopo l’orario di chiusura: è questo il motivo principale,
                  cooperazione dei funzionari, degli impiegati e degli  ammette Fantoni, che non gli ha permesso di
                  operai comunali; il consenso e la fiducia del popolo; e  frequentare allora, insieme agli altri artisti fiorentini, i
                  soprattutto un imperioso desiderio di riscattare il   circoli culturali ed i luoghi di convegno della città. Si
                  doloroso passato, stimolarono tutti a dare un serio   viene così a creare una situazione alquanto paradossale:
                  contributo al rinnovamento della vita dei singoli e della  famoso ormai sui mercati nazionali ed internazionali,
                  comunità. Una solidarietà di lavoro superò barriere di  Fantoni è, nell’ambiente artistico fiorentino di quegli
                  classe e d’ideologie politiche; gli elementi affettivi e  anni, assai meno conosciuto. Se si eccettua infatti la
                  intellettuali sintonizzarono sotto un comune          costante esposizione delle sue ceramiche nel negozio di
                  denominatore di moralità. Si fuse, in un’opera sola,  Via della Vigna, non una mostra a lui interamente
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                  l’opera di tutti i cittadini di Firenze” .            dedicata è stata organizzata a Firenze, prima degli anni
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                      In questa delicata e difficile condizione, Marcello  Settanta . La decisione di rimanere a latere di questo
                  Fantoni si approntò a riprendere il suo lavoro. Il suo  ambiente va letta, oltre che dettata dal suo forte
                  laboratorio in Via Lanzi si era inaspettatamente salvato  individualismo, anche dalla reale condizione lavorativa
                  dai bombardamenti, ma il processo che lo portò alla   nella quale Fantoni si era venuto a trovare:la sua era una
                  rinascita della sua attività fu lento e faticoso. Superati  fabbrica vera e propria, e sentiva tutta la responsabilità
                  però i primi anni di emergenza, con la città ed il paese  che derivava dall’avere, alle sue dipendenze, cinquanta
                  intero che ricominciavano a vivere, il lavoro non esitò  persone.La fabbrica assorbiva tutte le sue energie e,con
                  a dare i suoi primi, importanti frutti. Motore principale  buon spirito imprenditoriale, Fantoni ha preferito
                  per la ripresa commerciale della sua impresa furono i  lanciare i suoi  “prodotti” principalmente all’estero,
                  compratori stranieri, per lo più nordamericani. Il    laddove sapeva poter ottenere un maggiore successo,
                  negozio di Via della Vigna continuò ad essere un tramite  innanzitutto economico.

                  2 Il testo è tratto da una lettera scritta da Gaetano Pieraccini a Mario  3 La prima mostra personale di Marcello Fantoni a Firenze fu
                  Fabiani, in occasione dell’uscita di una rassegna del Comune di  organizzata, nell’ottobre del 1973, da Umberto Canti nella sua
                  Firenze dedicata al periodo 1944-51, pubblicata in  A.  galleria d’arte “Il Mirteto”, in Via Maggio. Il taglio antologico dato
                  MARCOLIN, Firenze 1943-45. Anni di terrore e di fame. Fascisti e  alla mostra prevedeva l’esposizione di pezzi realizzati dagli esordi
                  antifascisti – Addio camicia nera, Firenze, 1994, p. 95.  fino ai lavori più recenti.







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