Page 8 - MARCELLO FANTONI
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tenacia ed al coraggio della madre che riuscì alfine a tardi, Bruno Innocenti e Gianni Vagnetti. Mossi dalla
dissuaderlo, incurante del duro lavoro che l’attendeva, profonda convinzione che la “pratica” di laboratorio
pur di godere a pieno della felicità che le avrebbe avrebbe giovato non poco alla valorizzazione del senso
procurato il poter abitare sola con la sua famiglia, e – e della disciplina – del mestiere nei giovani allievi, gli
vivere pienamente il proprio ruolo di moglie e madre. insegnanti di Porta Romana si prefissero, pertanto, di
Una famiglia dunque non di “benestanti” ma, restaurare una sorta di “educazione all’antica”, alla
come dice Fantoni, di “lavoratori”, dalla quale egli ha maniera delle botteghe rinascimentali. Fu così che gli
certamente appreso il senso del dovere e la dedizione al ampi locali delle ex scuderie reali di Porta Romana
proprio mestiere: una strada che poco concede ai ospitarono industriose officine nelle quali ogni allievo
tentennamenti ed al timore del rischio, ed è oggi era esortato a scoprire, mediante lo studio e
impossibile non ravvisare in quest’uomo cordiale ma l’esercitazione dell’antico, la propria personalità
severo, la traccia profonda che la sua famiglia gli ha espressiva, che avrebbe potuto coltivare e maturare
lasciato dentro. anche dopo l’esperienza scolastica. Questa esigenza,
La propensione all’arte nasce in Marcello Fantoni lontana dalla concezione aristocratica del fare
spontaneamente, fin dall’età infantile. Nato e vissuto accademico, in difesa di una interpretazione moderna
sempre a Firenze, ha goduto della privilegiata posizione della classicità, proiettava i ragazzi in rapporto con il
che dà il poter respirare, coll’aria natia, il germe plastico mondo esterno (non infrequentemente alcune scelte ed
dei più grandi maestri dell’arte scultorea. Egli stesso innovazioni nella didattica venivano prese con un
riconosce quanto la bellezza che lo circondava abbia occhio di riguardo alle richieste del mercato dell’arte)
influito sulla scelta di indirizzare i suoi studi nel campo e voleva essere un valido apprendistato, utile per la vita
artistico e sempre la sua memoria, la sua arte, ha fatto futura. Per questo motivo gli allievi più meritevoli non
ritorno ai luoghi della sua formazione. Finite le scuole venivano lasciati a se stessi una volta diplomati, ma
elementari, Fantoni prende lezioni private di disegno aiutati e sostenuti nell’inserimento nella società,
da una giovane studentessa e, nel 1927, il padre lo avallando la candidatura dei più capaci e meritevoli per
iscrive al corso della sezione “Arte della Ceramica” che commissioni pubbliche di grande interesse.
Carlo Guerrini – l’allora direttore artistico della celebre I genitori di Fantoni, che dettero fiducia
manifattura fiorentina Cantagalli – teneva allo storico all’inclinazione forte ma ancora inconsapevole, data
Istituto d’Arte di Porta Romana. l’età, del figlio, affrontarono grandi sacrifici per potergli
Nato per volontà di Mario Salvini ed Ugo Ojetti, permettere un’istruzione superiore ed adeguata, che lo
l’Istituto di Porta Romana fu di fondamentale avrebbe aiutato a trovare la propria strada, una volta
importanza per la formazione del giovane Fantoni. La raggiunta la maturità. Scelsero dunque di iscriverlo ai
giornata scolastica,all’Istituto,prevedeva ben otto ore di corsi della scuola di Porta Romana anziché indirizzarlo
lezione,in parte dedicate allo studio teorico della Storia subito al lavoro, in una fabbrica di ceramica,
dell’Arte, all’approfondimento di tematiche di cultura consapevoli del fatto che, se davvero era dotato di quel
generale ed in parte allo studio di ognuna delle talento che germogliava lentamente ma tenace dentro
discipline alle quali erano dedicate le otto sezioni della di lui, tutto andava tentato per offrirgli il massimo, per
scuola: Architettura Decorativa, Scultura Decorativa, dargli una possibilità in più di riuscire.
Pittura Decorativa Ornamentale, Decorazione Così Fantoni partiva a piedi da casa la mattina
Industriale, Arte della Ceramica e Vetraria, Mosaico, presto – risparmiando la mezza lira del tram – e si
Vetro e Pietre Dure, Arte del Legno e, infine, Arti recava alla scuola che tanta importanza, come egli stesso
Grafiche. Ovviamente, un maggior numero di ore era riconosce, ebbe sul suo futuro di artista. I suoi ricordi
riservato alla singola disciplina prescelta dallo studente, sono una preziosa testimonianza, ci permettono di
ma si puntava con questo metodo a far raggiungere ad spiare, attraverso la mente fresca di un ragazzino,
ogni allievo una formazione artistica più ampia l’operato di grandi personalità al di fuori degli aspetti
possibile, che tendesse all’approfondimento di ormai accertati, penetrando in quella sfera del tutto
molteplici ambiti di ricerca artistica da coordinarsi con intima, che è il rapporto fra allievo ed insegnante.
il lavoro più intenso, dedicato alla materia di Furono, come è ovvio, Carlo Guerrini e Gianni
specializzazione. Vagnetti che ebbero il ruolo primario di educatori nel
Marcello Fantoni ebbe così la possibilità di ricevere giovane Fantoni, ma egli ricorda anche Libero
un’ottima istruzione, coniugata alla pratica di Andreotti, sebbene abbia potuto seguire solo per poco
laboratorio, sotto la guida di un corpo insegnante tempo – ed una sola volta la settimana – il suo corso di
eccellente, che contava alcuni fra i più importanti artisti scultura. Eppure lo ricorda benissimo: ricorda le
del primo Novecento italiano. Fu così che conobbe, nei affollatissime lezioni durante le quali Andreotti,
suoi primi passi da artista, Libero Andreotti, Guido fumatore incallito, accendeva una nuova sigaretta con il
Balsamo Stella, Enrico Lusini, Carlo Guerrini e, più mozzicone della vecchia che teneva ancora in bocca; lo
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