Page 14 - MARCO LODOLA
P. 14

come  nei  maquillage  e,  soprattutto,  nelle  scarpe,  sempre
               evidenziate, che slanciano la coscia da piccola dea nella
               quale, come si sa, ci sta il vino (di Sant’Appiano) buono.

               Insomma, più o meno queste le discussioni, le opinioni, le
               idee, all’ingrosso, certamente (non ho la palla di vetro!) tra
               più o meno 300 anni sull’opera di Lodola che si concluderà,

               lo speriamo per loro!, in una bella soirée, nel magnifico
               attico di questo o quell’altro alto dirigente di chissà quale
               Corporation, cliente ottimo dell’ ispiratore emozionale, come
               si chiameranno i galleristi, in quell’epoca. Bella società,
               techno-borghesia del mondo a venire che siederà intorno a

               Lightello, illuminata dai riflessi lunari dei neon rossi e blu
               e  violacioccacei  mentre  fuori,  sulla  terrazza,  sotto  di  loro,
               si stenderà quel che sarà, tra 300 anni, una futura città…

               Poi,  continuiamo  ancora  a  immaginare,  la  musica  è  finita,
               gli amici se ne vanno. L’ispiratore emozionale anche, con
               tutta la sua allegra combriccola di amici a cui piace stare
               con gli intellettuali, critici alla moda, belle donne, un paio
               di mistici, un giornalista e un pugnetto di persone del tutto

               anonime (ma guarda! Sembra oggi!) e l’alto dirigente di
               chissà quale Corporation rimane solo. E’ un uomo di potere
               quindi,  in  quanto  tale,  riflessivo  e  profondo.  La  vanità

               della  vita mondana  un  po’  lo turba.  Per  questo  ama  l’arte
               e l’arte di Lodola, in particolare, di cui colleziona opere da
               sempre. Esce dal grande salone dell’attico e va a prendere
               aria  sulla  terrazza.  In  mano  il  suo  drink  (una  bibita  verde
               brillante che sembra viva… Ah i nostri posteri! Quante ne

               inventeranno!) I maxischermi accesi trasmettono in tempo
               reale  lo  stato  della  viabilità:  poco  traffico  agli  snodi  viarii.
               Fa per rientrare poi si ferma e guarda. Guarda dentro come

               vedesse  qualcosa  solo  ora,  per  la  prima  volta.  Lightello  è
               lì,  acceso.  Brilla,  nel  buio  della  vasta  sala. Anche  fuori  è
               buio e, insomma, è buio dentro e fuori e i circuiti blu e rossi
               e viola del tavolo e dei suoi sostenitori (cioè di quelli che
               reggono il tavolo) fanno un brillio tutto intorno, non troppo

               forte, come in certe chiese o in certi altarini di quartiere,
               di  notte,  circondati  da  file  di  lampadine  colorate.  L’alto













               12
   9   10   11   12   13   14   15   16   17   18   19