Page 10 - PAOLO STACCIOLI
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sculture con epidermidi caratterizzate dal forte effetto fase di passaggio alla maturazione plastica, vale a dire
metallizzato che oggi ben conosciamo, e che vengono quel momento, che costituisce poi l’ambito di effettiva
ottenute occupando di fumo la camera di cottura, così pertinenza della nostra ricerca, in cui l’identificazione
da creare un’atmosfera riducente (da qui, il termine di fra la cultura della ceramica e la ricerca scultorea giunge,
“riduzione”), vale a dire priva di ossigeno. Segue con in Staccioli, ad un massimo grado di integrazione e
entusiasmo ogni fase del lavoro creativo, misurandosi chiarezza concettuale. È, finalmente, l’osmosi delle
quotidianamente con l’esercizio della cottura, facendo due superfici, scultorea e pittorica, che si porta a
propri gli accorgimenti ed i trucchi di ogni buon compimento: Staccioli pare interrogarsi sul piano della
ceramista, che non permette che il fuoco distrugga il congiunzione fra il materiale ed il suo rivestimento
lavoro eseguito e, al contrario, renda lucente e preziosa cromatico, che si fondono, si rivelano, emergono nella
la materia. Un passaggio operativo che preserva tutt’oggi capacità di trasfigurarsi.
un odore di ritualità, con le fasi dell’esecuzione, Possiamo riconoscere, come primi tentativi di scultura, le
dell’attesa, della scommessa finale con l’imprevedibilità figurette di pulcinella che emigrano dai partiti pittorici,
dell’azione del fuoco. per ricomparire accovacciate sul collo dei vasi, o puttini
Staccioli si fa così esploratore della dynamis interna che cercano di scalare le superfici scivolose delle steli,
del colore, inteso come germinazione di bagliore: le oppure le alte torri medievaleggianti, condotte con la
trasparenze cromatiche reagenti alla pulsione della luce decorazione che richiama la copertura marmorea delle
oltrepassano le epidermidi, per agire nella profondità chiese romaniche toscane, con l’alternanza di fasce
della materia; lo smalto fa scorrere attraverso la sua bianche e verdi di marmo di Carrara e serpentino pratese
tessitura la luce ed il riflesso, mantiene un irraggiamento (elemento ornamentale che vedremo utilizzare spesso
riverberante, procede per continui sovratoni fino a da Staccioli, anche per rivestire le stesse epidermidi di
liberare epifanie brucianti, accattivanti paesaggi di vasi e sculture).
ossimori coloristici. Parimenti, si rivelano interessanti esperimenti scultorei
Quanto interessa l’artista, in questi primi anni di ricerca, è i bassorilievi per i quali Staccioli procede al recupero di
trovare sempre nuove formule di combinazioni di smalti un immaginario mitologico, di forme archetipali tipiche
che animino le superfici alla provocazione luminosa. È del repertorio architettonico e scultoreo dell’area
un mondo, quello di Staccioli ceramista, ricco di gustose mediterranea. Ma l’attenzione al mondo classico
e sempre reiterate esplorazioni, un mondo abitato, porta con sé l’esigenza di una nuova nozione, che non
per analogia con il fuoco che lo provoca, da sostanze poteva, in Staccioli, rimanere una cifra incomunicabile,
iridescenti, permeato di vibrazioni luminose, di riflessi, un’inaccessibile didascalia. Doveva incontrare il suo
di colore.
Molteplici divengono adesso i modelli, i temi, le soluzioni
compositive, che si possono elencare analizzando la
vastissima produzione di Paolo Staccioli, dalla prima
metà degli anni Novanta fino ai giorni nostri. In ogni
opera, sia questa appartenente alla produzione fittile
che scultorea, ci colpisce l’evidente disinvoltura
nella citazione di temi attinenti alla classicità come al
mondo contemporaneo, nella sovrapposizione di brani
di narrazioni oniriche e temi desunti dal suo vivere
quotidiano, da rendere assai complesso il tentativo
panoramico, e di proposizione critica, che ha presieduto
la realizzazione di questo volume.
Abbiamo perciò stabilite, in termini compendiari, le
fasi centrali del percorso formativo di Paolo Staccioli,
partendo dall’esordio come pittore ed approdando alla
produzione fittile (alla quale ha continuato a guardare,
sostanzialmente, come un campo di verifica del metodo
pittorico), ma vale adesso la pena concentrarsi sulla Ceramica a lustro, 997
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