Page 8 - GIAMPAOLO TALANI
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Giampaolo Talani
di una parete sono le due facce speculari di una
riflessione intima che va facendosi via via più ardita
fino a questa alta sintesi tra entroterra e litorale, tra
passato e presente, tra paesaggio esteriore e interiore,
preludio alla grande ricerca spirituale che è la cifra di
tutta l’opera di Giampaolo Talani.
La raffigurazione del mare, così come appare ne
Il Marinaio, non è più l’infinito brilluccicchio della
superficie azzurra nelle giornate d’estate, non significa
ancora partire, ma, come in un ribaltamento di
significati, può significare anche la fine del viaggio,
l’esito ultimo di ogni partenza. La stessa carica
simbolica l’artista l’attribuisce alla musica, per molti
versi simile al mare: la musica si propaga per onde,
come il mare, appunto, e vive di ritmo, come il mare
stesso. Per questo Giampaolo Talani stabilisce, in
questi stessi anni ’90, un parallelismo, diciamo così,
fino ad allora sconosciuto tra Marinai e musicisti,
come visibile in Musicisti nello studio del pittore,
del 1994, dove, nel gruppo di musicisti, fa la sua
comparsa un marinaretto con barchetta di carta, a
ribadire la sostanziale identità della ricerca che lega
i quadri di questo periodo. Come Il Marinaio anche
questo quadro conserva, della musica, un’impronta
passata, simbolica, allusiva. La musica, come il mare,
non è che un ricordo, in queste opere dove i musicisti
sono ritratti nel momento di silenzio, i violini poggiati
sulle gambe, le bacchette per suonarli in atto di riposo.
Che dolore, sembra dirci l’artista, per le cose che sono Tav. II
state e non sono più! La malinconia, quindi, come
comprensione subitanea dell’impermanenza di tutte
le cose, sottolineata dal frammento antico di affresco
che appare nel quadro dei Musicisti, una citazione
allusiva al passato che doveva pur essere denso di
cose, fatti, persone e di cui rimane, appunto, quel
frammento raffigurante una dama candida, qualche
segno appena di tutto un mondo.
…E’ forse il momento, ora,
di tornare ad ascoltare voci più semplici.
provare a seguire, riuscirci finalmente,
il suono leggero di certi silenzi
Giampaolo Talani Tav. III
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