Page 29 - GIAMPAOLO TALANI
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e  misurarsi  con  la  validità  delle  proprie  ricerche.  È  così  che  troviamo  ancora  storie
               di  musicisti,  di  cercatori  di  pesci,  di  “animali”  di  quella  battigia  che  sempre  è  stata
               irrinunciabile pilastro della sua arte.
               Emblematica  è  la  realizzazione  del  dipinto  Oltre  una  duna  (2007,  cat.):  cornice  un
               paesaggio reso  per  linee  essenziali,  con  la  scalatura  della  sabbia ed il  cielo,  il  quadro
               raffigura un uomo che, rifugiato nell’alveo di una duna, stringe al petto una conchiglia,
               volgendosi guardingo alle sue spalle, verso un punto indefinito oltre il limite del quadro.
               È, certamente, una delle composizioni più sintomatiche di quel coacervo di memorie,
               visioni e suggestioni che la stagione pittorica più recente di Talani esprime al meglio.
               Peraltro, il pittore torna qui a scarnificare la figura quasi come, espressionisticamente,
               deformava i protagonisti dei primissimi dipinti, realizzati negli anni della frequentazione
               dell’Accademia,  non  ponendosi  alcun  problema  relativamente  alla  limpidezza  della
               pennellata, puntando su un colore terroso, quasi fangoso, più idoneo a traslare la forma nel
               magma inquieto dell’immaginario, e suscitare intensi sussulti espressivi dell’immagine.
               È questa la pittura del Talani più intimo, capace di suggellare il flusso emotivo della
               rappresentazione in una segnica dell’anima. Una pittura apparentemente in contraddizione
               con  l’opera  di  più  facile  lettura  ma,  in  effetti,  ad  essa  complementare  e  strettamente
               legata, in quanto espressione di una personalità che non teme, come già abbiamo rilevato,
               di mettere a nudo le antinomie ed i conflitti che premono dentro l’anima di un artista.
               Arrischiandosi  al  confronto  diretto  con  la  propria  intimità,  assorbendone  le  urgenze
               senza mediazioni.
               Questo è, in fondo, il messaggio che emerge ponendo in prospettiva l’opera di Giampaolo
               Talani, insinuandosi nelle pieghe del suo ormai trentennale itinerario artistico.
               Un messaggio di un pittore che non si stanca di tornare ciclicamente sui propri temi,
               sviscerandone  fino  in  fondo  l’essenza  e  seguendo  una  cronologia  tutta  interiore;  un
               pittore che ha continuato a dipingere il luogo delle sue origini nonostante l’incedere del
               tempo: e quando non più dalla realtà ha potuto attingere, ecco che lascia libero corso  alla
               memoria. È così che Talani ha conosciuto l’esistenza umana, e così ce la consegna, oggi,
               in una narrazione che non conosce cedimenti, incarnata da una rosa che il vento ha in
               parte spogliato, ma che conserva, per il futuro, ancora molti petali.












































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