Page 7 - FABIO DE POLI
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Nei giorni in cui alla gente piace sorprendere con i flash mob, usare una manciata di caratteri per cinguettare sulla
rete, annunciare “io c’ero” con un post, noi continuiamo a raccontare il contemporaneo e in qualche modo abbrac-
ciare l’inesorabile fiume del tempo con la grande arte. Grande perché capace di esprimere, condividere, trasmettere
una molteplicità di messaggi, emozioni, storie e parole non dette con una sapiente commistione di colori, forme,
materiali e registri stilistici che fanno appello ai più disparati paradigmi dell’arte e delle tecniche di comunicazione.
Lo facciamo in un edificio del passato, Palazzo Malaspina a San Donato in Poggio, fulcro culturale destinato alla
valorizzazione del nostro ricco patrimonio in cui la storia, un po’ come l’arte, non perde l’occasione di guardarsi allo
specchio, scorge bellezza, armonia, prova curiosità per un mondo che non vuole farle ombra ma imparare dalle sue
stesse lezioni secolari.
Un mondo che si chiama presente. Fabio De Poli è un comunicatore d’eccezione, consapevole interprete dei nostri
tempi. Inizia da una raccomandata, parla di sé attraverso una lettera-collage, da cui si intravedono pezzi e ritagli di
una vita che ama il contatto con se stessa per affermare un’identità fatta di sguardi umani, gambe in movimento,
teste di pennuti, parole, codici e quartine. Poi via via, osservando le sue opere, ho come l’impressione che l’affresco
della sua anima voglia estendersi, moltiplicarsi, rivelarsi per immagini, quadri non casuali ma nati per comunicare. I
teatrini, le carte catramate, le sequenze fumettistiche o cinematografiche, le composizioni fantastiche - lavori che si
potranno ammirare nell’evento espositivo organizzato dall’Unione comunale del Chianti fiorentino – mi dicono, ci di-
cono che l’arte è tutto tranne che sola. E’ ammettere di amare e condividere la vita per come i nostri occhi, in un dato
contesto sociale, economico e culturale, intendono leggerla e rendere pubblica. Ma solo dopo averla rielaborata in
un angolo non così remoto del nostro io. De Poli, astrattista del figurativo e il suo contrario, legge e comunica il nostro
presente in tre concetti: fare continuamente pittura. Invito i cittadini ad apprezzare il senso di questo suo interessante
percorso e trovare in esso la nostra occasione di interagire con l’arte mettendo in moto tre azioni del nostro sentire:
comunicare continuamente emozioni.
La personale di De Poli è l’evento con il quale di fatto debutta l’intensa stagione culturale allestita a Palazzo Malaspina.
Un ricco cartellone, frutto della collaborazione tra l’Unione comunale del Chianti fiorentino, la Pro Loco di San Donato
in Poggio, le associazioni locali e le aziende del territorio, che coniuga arte, cultura e valorizzazione delle risorse e
delle produzioni del territorio. L’augurio è che la programmazione, caratterizzata da proposte di qualità, rivolte ad un
pubblico sempre più ampio, eterogeneo e diversificato, riscuota il gradimento che merita da parte dei nostri cittadini
e dei visitatori che sceglieranno il nostro territorio come meta delle loro vacanze nel Chianti.
David Baroncelli
Presidente dell’Unione comunale del Chianti fiorentino
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