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FABIO DE POLI
attuale e più tragicamente bello di qualsiasi altra opera
artistica. Se dovessi consigliare ad un giovane artista un
luogo da cui trarre ispirazione, gli direi di fare un viaggio a
New York”.
Citi tre artisti, di ogni tempo e luogo, che sono stati
fondamentali per la sua formazione.
“In tutta sincerità non posso dire di essere stato influenzato
da tre artisti in particolare: posso dire di essere stato guidato
dalla Pop Art, dal movimento DADA, ma se devo parlare
di artisti il discorso è molto più lungo. Mi ispirano i cieli di
Turner, e le carni di Bacon; il cappello di Donghi e la zuppa di
Warhol. E poi le ninfee di Matisse, le ombre di Giacometti, la
Cassa Sistina di Ceroli, gli interni di Adami, gli angeli di Licini,
le pere di Pozzati, il barocco di Burri, le ferite di Fontana, la
Ferrara di De Chirico. E le scatole di Morandi, le piscine di
Hockney, il sesso di Schiele, le finestre di Hopper, e ancora,
ancora, ancora...”
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